Sabato 24 gennaio il Rettor Maggiore don Angel Fernandez Artime, in occasione dell'inizio della Celebrazione Civile Nazionale per il Bicentenario della nascita di don Bosco, ha lanciato un appello: trovare entro il 16 agosto 200 posti di lavoro per i giovani, uno per ogni anno passato dalla nascita del santo.
Questa idea nasce dal desiderio di dare una risposta concreta alle esigenze dei giovani di oggi prendendo a cuore quelli più poveri, come faceva don Bosco stesso. "Dobbiamo dare ai giovani l'opportunità di essere buoni cristiani e onesti cittadini, bisogna pensare a cosa vogliamo offrire loro [...] Parliamo di crisi perché mancano i soldi, ma dobbiamo avere uno sguardo più ampio", ha detto don Angel.
L'obiettivo è creare una rete imprenditoriale ed istituzionale che possa aiutare 200 giovani in difficoltà.
D'altra parte don Bosco stesso ebbe a cuore che i suoi ragazzi lavorassero e non solo fece in modo che imparassero un mestiere, ma si recava egli stesso nei cantieri dove erano impiegati per accompagnarli nella loro crescita professionale e spirituale; egli voleva inoltre essere presente quando si trattava di stabilire le convenzioni con i datori di lavoro, perché non fossero mai sconvenienti per i giovani. “Pane, lavoro e Paradiso” era ciò che don Bosco desiderava per loro.
San Giovanni Bosco ci ricorda ancora oggi quanto sia fondamentale l'aspetto del lavoro e ci è di esempio in questo momento storico difficile, che non si discosta poi molto dall'Ottocento. Il santo colse la sfida del suo tempo e seppe aiutare i suoi ragazzi ad essere protagonisti positivi della realtà in cui vivevano. Per questo il Rettor Maggiore ha interpellato gli adulti, spronandoli nella ricerca di proposte significative che incontrino realmente i problemi dei giovani.
La speranza di don Angel e - a nome suo - della Famiglia Salesiana è quella di dare un segno concreto al problema del lavoro e della povertà giovanili.
L'iniziativa ha già incontrato il supporto dell’assessorato all'Istruzione, Lavoro, Formazione professionale della Regione Piemonte, Confindustria Piemonte e altre categorie di settore. C'è già più di un imprenditore che, nel nome di don Bosco, si è detto disponibile ad aderire dando lavoro a qualche giovane.
Chiara Succol
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